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mercoledì 30 maggio 2012

Sbizzarritevi con le mine automatiche di Shaka



Che vado matta per le matite della Zoeva ormai dovreste saperlo. Il che non gioca certo a mio vantaggio. Soprattutto nei momenti in cui mi rendo conto di dover ampliare il mio parco matite. Stavolta, però, ho ragionato con lucidità. Non mi sono avvicinata al sito del brand tedesco: sono stata abbastanza forte da non cliccare invio dalla toolbar, consapevole che se l'avessi fatto non mi sarei di certo limitata a comprare due matite. Per questo mi sono infilata un paio di ballerine e sono corsa al centro commerciale della mia città, dove c'è l'Oviesse, per dare un'occhiata alle mine della Essence e di Shaka. Scarsa la gamma di colori disponibili, nel "mio" punto vendita, della Essence: ho preso solo la Long Lasting 09 cool down, che già conoscevo, e il cui blu mi piace da matti. Ma oggi vorrei parlarvi delle matite eyeliner automatiche di Shaka: ne ho comprate tre e l'ho testate per diversi giorni, quindi è giunto il momento di recensirle. Ho preso la n° 13 Caribbean, che sarebbe un verde smeraldo, la 07 Lilac, una specie di color ciclamino (io lo chiamo così!) e la 12, Sky. Premessa: la 13 e la 12 sono, purtroppo, nonostante il packaging le facesse apparire molto differenti, piuttosto simili. I colori sono in ogni caso molto brillanti, con dei glitterini che saltan fuori a seconda della luce. Il tratto è deciso, non bisogna star lì per ore e ore a fare avanti e indietro, su e giù, destra e sinistra, e bla bla bla. Scrivono e pure bene, scivolano ancor meglio se prima si applica un primer per occhi. Questo se usate come eyeliner. Un po' meno, invece, se utilizzate nella rima interna: ma bisogna ricordare che la mia opinione va dosata, dal momento che - come vi ho già raccontato qualche post fa - il mio condotto lacrimale avrebbe bisogno di una revisione, inguaiato com'è. All'interno scrivono, ma bisogna fare un po' di fatica, e su di me non durano molte. Applicate sulla palpebra, invece, risultano abbastanza durature. L'effetto, insomma, trattandosi anche di mine low cost, è assolutamente all'altezza. Ve le consiglio assolutamente, in definitiva, come eyeliner. Soprattutto in questo periodo: mollate il nero e sbizzarritevi un po' con i colori, che ce n'è bisogno. Ah, dimenticavo: la gamma di matite automatiche Shaka offre una bella varietà di colori. Date un'occhiata al sito Internet, magari: http://www.shaka-beauty.com/ Vi dirò, questa nuova marca a basso costo finora mi sta piacendo! In un altro post vi parlerò anche dei loro smalti. E voi? L'avete provata? Un saluto a tutte <3

Dal basso verso l'alto: Sky, Lilac, Caribbean

martedì 29 maggio 2012

Dichiara guerra alla ciglia moscia con Pupa ed Elf

I miei alleati
Se vuoi vincere la guerra è meglio che ti trovi degli alleati. Possibilmente capaci e che non ti tradiscano. Io ho dichiarato guerra alla ciglia moscia praticamente quand'ero in fasce. Ho perso qualche round, ma sul ring l'ho quasi sempre avuta vinta io. Da due settimane, poi, ho trovato il mio equilibrio. L'esercito perfetto per fronteggiare ogni evenienza. Disarmata mai. Con le ciglia alle stelle sempre. I miei alleati sono loro: il piegaciglia della Elf e il mascara Vamp di Pupa. Da quando ci sono loro, ottenere l'effetto che ho sempre desiderato è un gioco da ragazzi. S'incurvano verso l'alto a più non posso, e il prodotto si distribuisce esattamente come dovrebbe. Niente grumi, e nessuna ciglia resta nuda. Merito, questo, soprattutto di quello scovolino ideato da Pupa, a mio parere impareggiabile. Il connubio perfetto tra forma e setole, insomma. E per quanto mi riguarda, con le ciglia finte ho chiuso. Amen! Dimenticavo: l'accoppiata vincente arriva a costare quanto costerebbe uno dei tanti mascara presenti sul mercato, che promettono d'incurvare, volumizzare, allungare - a breve pure di sfornarti un caffé al ginseng - ma non lo fanno. Il piegaciglia, della linea Studio di Elf, costa solo 4 euro, e il rimmel Vamp di Pupa - l'ho preso nero, ma mi sa che cederó alla tentazione di provare gli altri colori - l'ho trovato a 10.90. E per chi volesse risparmiare ancor più, esiste una valida alternativa a Vamp: il mascara Get big lashes di Essence. Anche questo le allunga e le definisce a meraviglia, per quanto lo scovolino, essendo più grosso, sia più difficile da maneggiare: lo uso spessissimo, ma col mini occhio che mi ritrovo, dopo qualche passata mi ritrovo il nero del rimmel pure sui peli del naso. Ma un cotton fioc e tutto va via, quindi ottimo comunque! Che aspettate? Provateli!

La ciglia moscia dopo la trasformazione

domenica 27 maggio 2012

Luccica anche tu con il glitter mascara di Kiko


Temevo potesse essere un po' troppo eccentrico per i miei gusti. Ma mi sono ricreduta in un battibaleno. Il glitter mascara di Kiko costa poco (3.90) ed è perfetto per completare un look. Meglio ancora se semplice, perché conferisce allo sguardo quel qualcosa in più, ma devo dire che contrariamente alle aspettative non carica eccessivamente neppure i make up sofisticati. Certo, non adatto per uscire al mattino, o per andare a lavoro, magari. Ma è fantastico da metter su la sera: l'effetto é garantito. Si trova in un miniformato: non ha lo scovolino tipico dei mascara, ma un applicatore dritto, rigido e privo di setole. Dopo aver avvolto le ciglia nel nostro rimmel preferito, basta passarne un po' su tutta la lunghezza. O solo sulle punte, dipende dai gusti e dai punti di vista. Ad una prima passata rilascerà solo qualche glitterino. E il bello di questo prodotto è proprio che si puó scegliere in assoluta libertà che effetto ottenere: basta insistere e ripassare, se si desidera un "luccichio" più visibile. A voi la scelta, quindi. Sta d'incanto con lo smoky eyes, perchè tende a sdrammatizzare. Più in generale, insomma, la trovo una chicca molto divertente. E alla portata di tutte, dal momento che la scelta di quanto prodotto applicare spetta a voi, e non a lui. E voi? L'avete mai provato? Che ne pensate? Fatemi sapere!

sabato 26 maggio 2012

Fiere in salsa calabrese

L'hanno pubblicizzato manco fosse il cosmoprof in salsa calabrese. E io m'ero svegliata tutta contenta, convinta che avrei fatto incetta di campioncini e di trucchi nuovi. Macchè. Arrivo a sto cosmofair a Rende, in provincia di Cosenza, e l'entusiasmo mi si sgretola in un nanosecondo: saranno stati dieci espositori al massimo. I soliti flop che, con la mentalità che domina questa amata-odiata regione (la Calabria), sono all'ordine del giorno. Chi produce ed è sul mercato raramente ci sa fare: e, soprattutto, molte volte, si lascia sfuggir via le occasioni che potrebbero dargli una certa visibilità. Come, per l'appunto, le fiere. Resta il fatto che, per fortuna, una bella novità l'ho scovata: allo stand di Green Bio mi sono fatta coccolare da un'estetista espertissima, simpatica e bravissima. Prima un bel massaggio al viso e poi alla cervicale. Tutti rigorosamente con i prodotti della linea Masder di questo bel marchio, reperibile nelle parafarmacie. Mandorle, jojoba, aloe vera, liquirizia: le profumazioni di questi delicatissimi prodotti sono davvero inebrianti ed invitanti. Un fattore per me importantissimo - odio creme e lozioni che puzzano di medicine - e che fa il paio col fatto che i prodotti che vedono la luce nel laboratorio Masder sono naturali al 100%: no parabeni, antiossidanti, no coloranti. E no a tutte quelle schifezze ke a volte inconsapevolmente ci spalmiamo in faccia. Il tutto a prezzi assolutamente accessibili. Purtroppo non ho potuto acquistarli in fiera, ma lunedi andró di corsa in parafarmacia a comprare il tonico e la crema per pelli miste\grasse: stamattina me li hanno fatti testare e la sensazione di freschezza che ho avvertito mi ha fatta sentire veramente bene! Meglio così, almeno non è stata una mattinata persa: ho scoperto un bel marchio, ed è già qualcosa! Qualora fosse interessate ad avere qualche info su Green Bio, contattatemi!

giovedì 24 maggio 2012

Make Up For Ever Hd: ciao ciao effetto Ringo!



Ho girato e rigirato. E quasi m'ero arresa. Hai un colorito così, hai il sottotono colà. E bla bla bla. Ma nessuno, e dico nessuno - tanto meno io - è riuscito mai a consigliarmi il fondotinta che fosse veramente adatto alla mia pazzissima pelle mista. Sabato scorso, incarognita e determinata a svuotare tutti i tester di Sephora, ho deciso di dare al fato un'ultima chance. Pensavo che li avrei provati tutti. E invece, un angelo dai capelli biondi è venuto in mio soccorso, portandomi davanti allo stand della Make Up For Ever. Ha testato su una parte del mio viso il tanto decantato fondotinta Hd. E senza neanche troppo entusiasmo - soprattutto alla luce del prezzo, perché contavo di spendere di meno - ho deciso di acquistarlo. Sono seguiti tre o quattro giorni di amore e odio: mi rendevo conto che l'effetto che tanto desideravo l'avevo finalmente ottenuto, vale a dire l'assoluta naturalezza. Niente mascheroni ed effetto Ringo tra viso e collo. Eppure, applicandolo con la spugnetta - sia l'ovetto che le classiche triangolari della Elf - e picchiettando come ti mostra Clio, non copriva per nulla le mie imperfezioni. Invisibile per davvero, visto che pareva che neanche ce l'avessi. Finché, un bel giorno, non ho tirato fuori dal mio cassetto il pennello per il fondotinta che un po' di tempo fa avevo deciso di abbandonare: in passato, quando usavo il Diorskin Forever, mi dava l'impressione che pur applicando poco prodotto mi conferisse un effetto un po' finto e troppo artificioso per i miei gusti. Quindi, mi ero data alle spugnette. Ma fortuna che ieri mi è tornato in mente: perché stendendo una dose minima dell'Hd ho veramente visto la mia pelle trasformarsi. Se applicato col pennello, il fondotinta Make Up For Ever potrebbe darvi la luminosità che cercate, la coprenza assoluta e al tempo stesso la naturalezza che in pochi - se avete la carnagione di una tonalità praticamente inesistente e mai scoperta dalla scienza, come la mia - sapranno darvi. Tutte queste parole per dirvi che, tante volte, un prodotto può rendere o meno a seconda di come viene utilizzato: meglio tentarle tutte, dunque, prima di bocciarlo e spingerlo giù dalla torre! Un discorso a parte va fatto per l'Invisible Cover Foundation Hd, sempre della Make Up For Ever: in uno slancio di generosità, forse colpita dal brufolone da ciclo che quel giorno mi aveva accompagnata da Sephora, la commessa mi diede un po' di prodotto da testare in tutta tranquillità a casa, consigliandomi di applicarlo localmente sulle informazioni. A detta sua avrebbe dovuto farle sparire. A detta mia, invece, non copre proprio un bel niente, né il vulcano in attività, né il rossore che gli aleggia attorno. Bocciato, di certo non lo comprerò. Il fondotinta, d'altronde, per ora, mi basta e mi avanza. E voi? Siete sempre alla ricerca del colore magico che renda il vostro incarnato perfetto? L'avete già trovato? Fatemi sapere!

martedì 22 maggio 2012

Doppia review: spugna kiko e solution vibes di avon


Alcuni dei miei migliori amici
Coccolarsi è per me l'undicesimo comandamento. E nel prendermi cura di me ho testato un sacco di prodotti. Due sono entrati a far parte, da un mesetto circa, della cerchia dei miei migliori amici. Gli intoccabili, gli indispensabili. Un lusso low cost che migliorerà la vostra pelle in men che non si dica. E ve lo dice una che combatte da sempre con una pelle mista e, un tempo, tutto tranne che soffice e levigata. I gioielli di cui vi parlo oggi sono la natural sponge di Kiko e il solution vibes di Avon. Partiamo dalla prima: ha un'azione detergente e purificante. Va inumidita e passata sul viso: la sensazione sembrerebbe al primo impatto quella di uno scrub, ma molto leggera e per nulla aggressivo. Tutt'altro: piacevolissima. Io la uso tutti i giorni, mattina e sera. A quanto pare è fatta di fibre naturali che provengono dalla pianta giapponese konjac. Sì, se il nome vi pare familiare, è la stessa pianta da cui il dottor dukan ricava i simil spaghetti da spacciare per pasta alle sue povere vittime. E v'ho detto tutto. Dopo aver utilizzato la mitica spugnetta che, bombata com'è, se non messa a fuoco per bene potrebbe sembrare un topo morto, va risciacquata e messa ad asciugare. Magari appendendola attraverso l'apposito cordoncino vicino a una finestra. Dopo qualche ora la ritroverete dura come la pietra, e sarà sufficiente bagnarla di nuovo per poterla riutilizzare. Un must have da urlo a soli 5 euro e 90. Ve la consiglio. Stessa cosa per il solution vibes di avon: è un aggeggino sul quale va adagiato un dischetto di cotone imbevuto di detergente (da comprare insieme all'apparecchietto) e poi azionato: inizierà a vibrare, e vi assicuro che passarlo sul viso con dei momenti rotatori è una di quelle sensazioni che attendo con ansia per tutta la settimana. Sì, non lo uso più spesso perchè si tratta di una pulizia profonda vera e propria, e quindi ne limito l'utilizzo per non stressare la pelle. Per il costo, controllate il catalogo avon online oppure, se ce l'avete, consultate la vostra presentatrice: il
prezzo del solution vibes e dei dischetti puó variare spesso a seconda delle promozioni in atto. E voi come coccolate il vostro viso? Come lo preparate per farlo diventare la tela perfetta per i vostri capolavori di make up?

domenica 20 maggio 2012

Per ogni riccio un capriccio... ma pure un impiccio!

La mia ricciolosissima routine
Nel mezzo del cammin della sua vita, Dante si ritrovò in mezzo ad una selva oscura. Io quella selva oscura ce l'avevo in testa a soli tre giorni dalla nascita. Forse la prima parola che ho imparato a pronunciare non fu mamma, né papà. Bensì schiuma, o districante. Insomma, qualcosa del genere. Negli anni, credo che nonne, zie, prozie e bisnonne abbiano testato sui miei indomabili capelli ricci qualunque cosa trovassero nella dispensa: miele, cocco, olio. Forse pure carciofi e succo di melanzane, chissà. Ore e ore davanti allo specchio a lasciare che me li pettinassero - da asciutti, perché non avevano neppure l'accortezza di bagnarmeli - mentre io urlavo e strepitavo. E tremavo al sol pensiero che sarei dovuta andare a scuola pettinata come un barboncino maltrattato. Finché, acquisite a pieno le mie capacità fisiche e mentali, non ho iniziato a far da me. E mi si è aperto un mondo. Oggi posso dire - accantonando per un attimo la mia proverbiale modestia - che in fatto di ricci sono un'esperta per davvero. Ho provato di tutto, pur di dare ai miei capelli l'aspetto che dovrebbero avere. E stranamente, contrariamente alla legge che impone che la donna odi i suoi capelli, io i miei li adoro. Ma dietro c'è tutt'un lavoraccio. Più una spesa di certo non indifferente. Ma è il prezzo giusto da pagare per averli ben districati, definiti, lucidi e morbidissimi. Quindi, per oggi, mettete da parte ombretti e matite e beccatevi la mia routine. Iniziamo dal lavaggio: tra tutte le linee che ho provato - sia specifiche per i ricci che non - la migliore ritengo sia la "Onde satin" di Testanera. Sia lo shampoo che il balsamo hanno un odore gradevolissimo. I trucchetti che esistono per ottenere una capigliatura voluminosa e soffice al punto giusto fanno il resto. Li ho scoperti tardi, ma l'importante è averli carpiti! Lo shampoo meglio applicarlo solo sulle radici e non su tutta la lunghezza, ad esempio. Viceversa per il balsamo: se applicato sulle radici, e ne ho le prove scientifiche, appesantiscono il tutto regalandovi quel piattume che al riccio proprio non dona. Dopo la doccia, non strofino con l'asciugamano, perché ricordatevi che l'effetto elettrizzato è lì che ad attendervi dietro l'angolo. Quindi, li "spremo" fino ad eliminare l'acqua in eccesso. Li ripettino ancora una volta con la mia mitica spazzola antistatica di Sephora e sono pronta ad accogliere i miei amici. Prima applico su tutta la lunghezza la crema Oleo Curl della Kerastase (in alternativa, la crema disciplinante Sunsilk per i ricci, più economica ma ottima), poi la mitica spuma volume riche della linea Tecniart di L'Oreal (la numero 4). Prodotti, questi ultimi due, che conviene acquistare in una qualunque casa del parrucchiere: si risparmia un bel po'. Ultimo atto: a testa in giù, asciugo stropicciando i ricci con il diffusore Parlux. Et voilà: i miei ricci sono pronti. E per i giorni successivi - io li lavo due volte a settimana - li rimetto in sesto usando il balsamo spray della linea Ricci sublimi di L'Oreal: non necessita di risciacquo, dona un meraviglioso effetto bagnato - ma non troppo, il giusto - e li lascia morbidissimi. Quanto al taglio, i miei sono scalati, così da non sembrare Mortisia della famiglia Addams nel momento in cui li stiro. E questo è quanto. Basta avere un po' di pazienza e provare senza stancarsi, per avere i ricci che avete sempre sognato! Spero di avervi dato qualche dritta interessante. Alla prossima!

sabato 19 maggio 2012

Ciambella sta a matita come buco sta a scrivenza


Se è vero che non tutte le ciambelle escono col buco, è vero anche che non tutte le matite - nonostante in molti si arroghino il diritto di chiamarle così - scrivono. Prendete un condotto lacrimale che fa acqua da tutte le parti e provate a passarci su con una mina qualunque: non si colorerà neppure se passerete il resto della vostra giornata a fare destra sinistra e sinistra destra. Questa sono io, giornalista precaria, truccata e dalla lacrima facile. Non solo per carattere, ma proprio per anatomia. Eppure, qualche speranza mi è rimasta. Tanti anni e tanti soldi dopo, quando ormai mi ero arresa all'idea di una vita con la rima interna incolore, sono arrivate loro. Insieme ai pennelli dei quali vi ho parlato qualche post fa, ho acquistato anche il set di matite Graphic Eyes della Zoeva. Mi convinse la foto, che innanzitutto ne ritrae fedelmente l'intensità, e la mina chiaramente morbidissima e arrotondata, e non appuntita come quelle che avevo usato fino ad allora. Quando sono arrivate e l'ho testate, credo di aver pianto. Ma non perché mi facessero lacrimare ancor di più, bensì perché mi ero resa conto di aver finalmente trovato quello che avevo a lungo cercato. Scrivono così bene che ancora non mi pare vero: e durano senza sbavare (vanno via solo un po' nella prima parte, vicino all'angolo interno dell'occhio) per parecchie ore. Niente più "strisciate" sulle guance ed effetto panda: no, con loro il mio sguardo è ben definito e ho dichiarato guerra al mio difettoso condotto lacrimale. Ho vinto io, anzi, ha vinto il dottor (?) Zoeva. Ora lasciate che vi parli del mio preziosissimo set di mine che difenderò con le unghie e con i denti finché morte non ci separi. Le matite che lo compongono sono sette. I nomi sono tutto un programma e mi mandano un po' in confusione, ma sono simpatici: Nightwalker quella blu scuro, Nyx quella nera, Hypnotic quella viola, Funky Soul quella dorata-aranciata, Paradise quella verde bosco, Jungle Passion quella verde chiaro, e Lucky Penny quella marrone.


Le adoro tutte, un po' meno quella simil-dorata, ma più che altro perché il colore non mi sta molto bene. E se sono ottime per la rima interna dell'occhio, devo dire che sono fantastiche anche se usate come eyeliner, temperandole fino a levigare la rotondità della mina, e come ombretto sfumato. Sono intense, che più intense non si può. E giuro che non le lascio più! Stamattina, in uno shopping compulsivo all'Oviesse, mi sono buttata sulle tonalità di mine automatiche che mi mancavano: le proverò e vi farò sapere. Ora, nella vita, mi resta solo un altro arcano da svelare. Non ho ancora trovato la matita bianca perfetta: quella per creare il punto luce e da applicare anche dentro per illuminare lo sguardo. Su quello che ho testate posso dire solo no comment. Sapreste consigliarmene una? Ciao raga!

venerdì 18 maggio 2012

Alla larga da QUEL set di pigmenti...

Il set completo
Se mi avvicino allo stand della Mac, il mio bancomat lancia l'allarme e minaccia di autodistruggersi. Stessa cosa se vede che digito sulla toolbar www.nevecosmetics.it. A me non ne sarebbero bastati uno o due. Li volevo tutti. Di tutti i colori. Per questo un bel giorno mi affidai al buon vecchio Google per cercare di un set di pigmenti che potesse rendermi felice. Un sacco di siti dopo, avevo scelto. Jc Nadia Paris sembrava avere quel che faceva al caso mio: una bella collezione di 18 pigmenti, nei colori prinicipali, con abbinate quattro ciprie, una trasparente e le altre adatte ai diversi tipi di carnagione. Et voilà, in serata il mio ordine era già stato effettuato. Ho atteso e strepitato per undici, lunghi, giorni. Non vedevo l'ora che fossero miei. E ieri mattina sono arrivati. Non in una bella scatolina, ma in una qualunque busta da spedizione con stampato "fragile" di sopra. Una confezione un po' anteguerra, ho pensato subito. Apro e divento nera. I diciotto pigmenti ci sono tutti, ma il set ricevuto non coincide affatto con quello tanto promosso dal sito. Di rosa neppure l'ombra, nonostante ci fosse scritto che ne conteneva due: così come non ci sono il lilla e il viola che avrebbero dovuto farne parte. E dire che questi sono anche tra i colori che più uso, essendone un'amante incondizionata. Al posto dei rosa e dei viola, hanno ben pensato di piazzarmi un sacco di marroni e di dorati/senape. Che peraltro uso molto raramente. Ho mandato una bella email di protesta, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Non vi consiglierei, dunque, di acquistare questo set di pigmenti. E sapete, mi dispiace molto, perché ne ho provati già un paio ed essendo una persona obiettiva e non maligna devo dire che (PURTROPPO) mi sono piaciuti. Li ho messi su alle 15 e alle 24 erano ancora assolutamente intatti, quando a quell'ora, ogni sera, di solito mi ritrovo l'ombretto sulla punta del naso. Ottimi prodotti, dunque, ma azienda poco seria e per nulla attenta al cliente. Avendo pagato quasi 50 euro, pretendevo di avere tutti i colori che la descrizione del set mi aveva promesso. Ma niente. Dovrò quindi integrarlo con i colori mancanti andando a fare un giro da Kiko, o acquistando qualche mini-taglia della Neve Cosmetics. Fermo restando che ci sono rimasta veramente male, soprattutto avendo atteso il pacco tanto a lungo. Vabbé, cercherò di dimenticare! Non so se dopo averlo stroncato possa interessarvi comunque, ma magari vi do qualche info sui pigmenti del mio, famigerato, nuovo set: ogni contenitore contiene 5 grammi di polvere libera; ci sono due blu, uno elettrico e l'altro più tendente al turchese, 4 (avete capito) oro che non mi sembrano molto diversi l'uno dall'altro, altri 4 marroni che saranno stati infilati nella confezione tanto per fare numero e nel tentativo di mascherare l'assenza dei rosa e dei viola, un verde pistacchio, un arancione, un bianco perlato, un argento, un bianco con dei glitterini viola (forse per consolarmi), un nero, un vaniglia e un bejge nude.

Alcuni dei pigmenti in dettaglio
Le ciprie più il correttore in polvere
Ma se mancano "loro", come avrete già capito, nulla per me ha senso. Quanto alle quattro ciprie (in foto vedrete una quinta confezione, che contiene un correttore in polvere che era in promozione sul tito) ho provato solo la trasparente, e mi pare ok: la più scura delle tre colorate la userò come blush, non essendo adatta alla mia carnagione. E questo è quanto. Il dolore c'è, ma prima o poi passerà. Quindi, non preoccupatevi per me! A questo punto... quali pigmenti integrativi mi consigliate, se ne avete provati?

giovedì 17 maggio 2012

A caccia di smalti low-cost

Il cassetto delle meraviglie

Il guaio è che lo spazio è finito. La bella notizia è che sono disposta a trasferirmi in salotto. Questo e altro, pur di far spazio ai miei trucchi. Ed eccolo, quassù, quello che io chiamo il "cassetto delle meraviglie". Ok, a volte mi faccio prendere la mano. E' vero. Ma non ho la forza d'animo di resistere alla tentazione di comprare uno smalto nuovo, ogni qualvolta io entri in una profumeria. Sono debole. Molto ricattabile. E quest'arsenale è decisamente la prova che m'incastra. E se ve lo state chiedendo, no, non sono una rivenditrice autorizzata di Kiko. Semplicemente, la gamma di colori che offre questa casa cosmetica mi fa impazzire. Nessuna tonalità mi ha mai delusa. Mai. Ma ci sono altre linee che vorrei promuovere a pieni voti. La Chresy, ad esempio. Avevo già comprato diversi smalti - sia mini size che tradizionali - in passato. Ma, sabato notte, la sorpresa. I miei mi hanno fatto trovare sulla scrivania la vernice viola più bella che abbia mai visto: il colore è lo 075, e l'effetto che fa sull'unghia m'incanta.

Uno degli smalti più belli che abbia mai provato

E' un viola non troppo scuro, con dei riflessi rosa meravigliosi. Ce l'ho su da domenica mattina, e tra l'altro è ancora quasi del tutto perfetto. Insomma, che pretendere di più? E, udite udite, alla modica cifra di 75 centesimi! Sì sì, avete capito bene. Correte da Acqua & Sapone e approfittate della promozione, se ne avete la voglia e la possibilità! Sempre da loro, poi, tre giorni fa, ho trovato in offerta la linea Express Finish della Maybelline. E anche qui sono rimasta a bocca aperta: quello che ho preso è di un bellissimo verde acqua riflessato.

Smalto Maybelline verde acqua

Anche questo pagato non troppo, meno di tre euro. Stop. Perché, purtroppo, non è vero che non c'è due senza tre. Nel senso che il terzo acquisto settimanale è stato un flop. Ma un flop di quelli che ti segnano a vita. Da H&M mi era piaciuto un mini smaltino color lime. E sembrava davvero carino. Finché non l'ho applicato.
Il mini-smalto degli orrori

Mi son dovuta fermare alla terza unghia: non era un bello spettacolo. Figuriamoci per i deboli di cuore. E di stomaco. Si salvi chi può! E voi? Quali smalti preferite? Quali colori non potrebbero mai mancare nel vostro beauty case? Un abbraccio a tutte!

mercoledì 16 maggio 2012

Destreggiarsi nella giungla di ombretti e palette

Una premessa: fosse per me, sarei capacissima di trascorrere una giornata intera davanti a uno stand di ombretti. Anche solo per guardarlo. Perché quegli arcobaleni mi fanno veramente impazzire. Li provo tutti, e tutti li vorrei. Ma i rimorsi di coscienza, la maggior parte delle volte, mi mettono in guardia ricordandomi a quanto ammonta il mio stipendio. Ed è lì che il diavolo tentatore esce di scena lasciando il passo all'angioletto del risparmio: "Lascia stare gli ombretti singoli, a casa hai due palette", tuona. C'ha pure ragione, l'angelico piantagrana. Ma io soffro comunque, soprattutto quando passo davanti alla collezione Jeans N' Roses di Pupa: quei colori e quella pigmentazioni mi fanno impazzire. Al momento non posso permettermeli: quindi forse è meglio non parlarne, così il dolore s'attenua. Torniamo alle mie palette, dunque. La prima, presa su Ebay, si compone di 88 mini cialdine.
La palette innominata (e innominabile?)
Sul packaging non è indicata la marca, ergo non vi saprei dire. Ma francamente, dovendo scegliere, non la consiglierei neppure. Molti dei colori son belli, è vero, ma il problema è che io preferisco gli ombretti brillanti a quelli troppo troppo opachi, che per l'appunto dominano la palette in questione. Li uso, ma senza troppo entusiasmo. E devo ammettere che, a parte qualche rara eccezione, scrivono benissimo. Poi c'è lei, la mitica. La presi qualche mese fa sul sito http://www.lightinthebox.com/ abbinandola a un paio di scarpe meravigliose in stile Amy Winehouse (ok, ve le mostro pur sapendo che non a tutte potrebbero piacere http://www.lightinthebox.com/it/PU-cuoio-tacchi-alti-alla-caviglia-tomaia-boot-con-scarpa-bowknot-moda--1131-869-_p169734.html) e a un mini set di pennelli (sulla cui qualità vorrei sorvolare, magari dimenticandomene per sempre). La palette è da 120, ed è della Manly Cosmetics.

La palette da 120 della Manly Cosmetics
Già in foto mi era sembrata bella, ma quando è arrivata devo dire che sono rimasta veramente sorpresa. I colori sono meravigliosi, ben suddivisi tra matt e shimmer. Alcuni sono davvero sorprendentemente brillanti. Le cialde sono il grandi il doppio rispetto a quelle dell'altra, e i prodotti scrivono talmente bene che basta una passata di pennello per prelevarne la giusta dose. La gamma degli azzurri e dei verdi mi fa impazzire, un po' meno quella del rosa.

Qualche colore in dettaglio
Ma si può chiudere un occhio, considerato che all'epoca dell'ordine era in offerta e la pagai qualcosa del tipo dieci euro o giù di lì. Promossa a pieni voti, insomma. Anche se... sì, la lingua batte dove il dente duole: e che gli ombretti singoli siano tutta un'altra storia non me lo leva dalla testa nessuno. Non ne ho moltissimi, ma ce ne sono un paio low cost che vorrei consigliare: gironzolando per l'Oviesse, un paio di settimane fa, ho trovato lo stand della Shaka, la nuova linea di cosmetici recensita già su diversi blog. Vi dirò, molte non ne erano rimaste entusiaste, ma i due ombretti che ho comprato io mi piacciono abbastanza: il primo è di un bel rosa acceso, il baby dreams n° 62, il secondo è di un bel tono caramellato, ed è il bronze grld n°30. Per me hanno passato l'esame, e presto tornerò a prenderne degli altri.

Ombretto Shaka Baby Dreams

Passano il turno anche quelli di Kiko, per quanto l'assortimento dei colori (non so se sia un problema del punto vendita della mia città) a volte mi lasci perplessa: diamine, abbiate la stessa fantasia che riversate negli smalti e stupiteci! Resta il fatto che il bianco perlato, il n°168, è fantastico: lo uso tutti i giorni, o sotto l'arcata sopraccigliare, o all'angolo dell'occhio, o addirittura, se applicato nella giusta maniera, come illuminante sugli zigomi. Quindi dieci e lode.

Il mio ombretto tuttofare di Kiko
Un capitoletto, infine, sugli ombretti Deborah: quelli che ho, se devo dire la verità, sono un po' vecchiotti, ma mi hanno sempre un po' delusa. Scrivono poco e bisogna calcare molto la mano, per dargli un po' di vita: e francamente mi dispiace, perché i colori sono davvero bellissimi. Sto pensando di dar loro un'ultima chance: il trio hi tech mi piace da matti, perché sembra dare quell'effetto satinato che tanto desidero. Chissà che io non possa ricredermi. E voi quali ombretti usate? Quali consigliereste? Ciao e grazie per l'attenzione... se me ne avete data ;)

martedì 15 maggio 2012

Pelle perfetta? Basta che impari ad usare Photoshop

I tre prodotti che ho testato

Non so voi. Ma io sono ancora alla ricerca del prodotto magico che mi regali la pelle perfetta. Quella che sembra di porcellana. Quella che sfogliando Cosmopolitan e Myself ti pare abbiano tutte... tranne te. Primer, BB Cream. Chi più ne ha più ne metta. Io non ho ancora deciso se mi piacciono o se le trovo inutili: perché su di me, due delle tre che ho provato, francamente non hanno avuto un gran bell'effetto. Premessa: in adolescenza ho lottato con l'acne. Ora è scomparsa, ma conservo qualche cicatrice appena accennata, qua e là, come souvenir. Esplosa la moda del primer, il primo che è ho deciso di testare è stato quello di Kiko (numero 3): avrebbe dovuto regalarmi un effetto "Bonne mine" e una luminosità nuova, degna della pelle più in forma del mondo. Il comodo dosatore rivela una "crema" dalla consistenza piuttosto (troppo, anzi, per i miei gusti) liquida, di un color pesca. E applicandola sul viso sapete che mi succede? Niente. Esatto, niente di niente. Non vedo né luminosità né effetto bonne come si chiama lui. L'odore è gradevole, ma visto che sulla mia pelle non serve a nulla, rifiuto l'offerta e vado avanti. A un certo punto si è urlato al miracolo: le BB cream. Bene, ho pensato: sarà lei a regalarmi un incarnato di velluto? Mi sono fiondata di corsa all'Acqua e sapone vicino casa (pericolosissimo, averne uno a 100 metri dal portone) e ho comprato quella della Garnier, nella tonalità medio-scura. E vi dirò: la prima volta che l'ho applicata non riuscivo davvero a credere ai miei occhi. Le imperfezioni erano effettivamente attenuate. Ma tenendola su per qualche giorno, mi sono resa conto di un po' di cose: troppo oleosa, e l'effetto "sudaticcia" preferisco lasciarlo a chi - beato lui/lei - ha la costanza di frequentare la palestra; alla fine sembra più che altro un fondotinta, quindi non capisco perché dovrei spendere dieci euro in più visto che io una base l'applicherei in ogni caso; a lungo andare mi ha omaggiata di un sacco di bei brufoletti (oni) che mi sarei volentieri risparmiata. Quindi, bocciata anche lei. Via dal mio beauty case, subito. Primi due test miserabilmente falliti. Leggendo qua e là su altri blog ho però avuto modo di vedere che altre persone ne parlano bene: il che mi lascia supporre che siano dei prodotti sicuramente validi, ma non adatti - seppur le "vendano" come versatili - alla mia pelle leggermente grassoccia. Dovrei magari optare per un primer di una casa cosmetica più "specializzata". Non mi sono, tuttavia, arresa. Sto tentando un'ultima strada: la BB Cream Nude Magique della L'Oreal. Finora non mi ha delusa, ma neanche entusiasmata. Tra le tre testate è sicuramente quella che sembra più una crema che non un fondotinta, e in quanto tale molto semplice da stendere. Ha una profumazione gradevole, e quando la si applica i pigmenti color osmose che la caratterizzano danno una piacevole sensazione di freschezza. Per lo meno a me. E questa uniforma l'incarnato per davvero, senza tonalità artificiose. Per ora, quindi, è un "ni". Vedremo solo se anche lei altererà l'equilibrio precario della mia pelle. Speriamo di no! E voi cos'avete provato? Come vi siete trovate? Raccontatemi un po'!

Ecco le consistenze: da sinistra Garnier, L'Oreal, Kiko

lunedì 14 maggio 2012

Ma dove vai se i pennelli non ce li hai?

Diciamocelo: la mano ci vuole, e i trucchi validi pure. Ma che ne sarebbe di noi beauty addict se non ci fossero i pennelli? Inutile negarlo, che usando le dita non otterremmo gli stessi effetti. Ecco perché penso che un bel set di brush, mini o maxi che sia, non manchi più nei beauty case di chi non cerca più solo l'essenziale. Io ho iniziato, qualche tempo fa, acquistandone tre da Sephora. Quelli che ritenevo essenziali: uno per stendere l'ombretto, il n° 26, uno per sfumare, il 14, e quello angolato per l'eyeliner, il n° 15. Sono passati tre anni o poco più da quando ce li ho, ma devo dire che sono ancora praticamente perfetti. Anche se, quando sono arrivati "LORO", un po' li ho traditi. Vi spiego. Parecchi mesi fa decisi che volevo un set intero. Pensai che acquistarli tutti, singolarmente, sarebbe costato troppo, dal momento che il prezzo minimo di ognuno è di dieci euro. Facendo un giro sul web, quelli più consigliati mi parsero quelli della Zoeva. Et voilà: nel giro di una settimana il mio bel pacco (pieno di altre cose che vi farò vedere in altri post) era già arrivato. Nell'ordinarlo mi feci prendere un po' la mano, per quanto assolutamente non me ne penta: scelsi il Variety, il più completo. Contiene 40 pennelli di tutti i tipi ed è costato 65 euro: sembra molto, è vero, ma se moltiplicate 40 per 10 (quanto costerebbero singolarmente) ecco qui che la spesa mi pare giustificata. Soprattutto perché, quando mi trucco, mi rendo conto che non ce n'è uno che mi manchi: ed è fantastico! Io li trovo veramente ottimi. L'elegante "borsetta" nera di pelle che li contiene vale già parte del costo: e aprendola, personalmente, ho sbarrato gli occhi. Pennelli per ombretti di tutte le dimensioni, per sfumature, piatti, arrotondati, per correttori, per polveri minerali, per blush e per fondotinta. Ce ne sono due, in particolare, dei quali non potrei più fare a meno: uno grande, angolato, che utilizzo per le sfumature. Un attimo e l'effetto che desidero è garantito. E poi c'è il mitico pennello penna, come lo chiama l'altrettanto mitica Clio. Unici, insomma. Sono pochi quelli che non utilizzo e che, quindi, ho lasciato nella borsettina: sicura, in ogni caso, che un giorno mi serviranno. Tutti gli altri stanno in un bicchiere da collezione della Coca-Cola, e ogni due o tre giorni fanno il bagnetto insieme con uno shampoo delicato per bambini: altrimenti, tra un utilizzo e l'altro li pulisco con l'apposito spray per pennelli. O quello della Sephora (forse migliore, ma un po' caro), o quello di Kiko, fantastico per il rapporto qualità prezzo. Penso che sia tutto. Si è capito che straconsiglio i pennelli della Zoeva? E beccatevi pure il link del set che ho scelto (straniero, ma in qualche modo ci si raccapezza): https://www.zoeva-shop.de/en/brushes/variety-set/_py_/a-123680/ Ciao ragazze!
La meravigliosa borsetta di pelle della Zoeva
I pennelli che uso tutti i giorni
Il pennellone angolato per sfumature
Quelli che "conservo" perché meno usati
Il pennello penna (pardon se è sporco, sono stata pigra ^.^)

domenica 13 maggio 2012

Make-uppo ergo sum

E' tutta colpa di mia madre. Avevo tredici anni, e un bel giorno se ne tornò a casa con un regalo: un duo di ombretti Deborah. Un verde scuro e un verde acqua: che bei colori, pensai. Io, nata, cresciuta (e pasciuta, si dice al paese mio) con la fissa dell'arcobaleno, da sempre incondizionatamente attratta da tutto quello che è rosa e giallo. Ma anche verde, arancione, blu, viola, bianco. Vabbè, non tergiversiamo: non sono qui ad insegnarvi la scala cromatica. Fatto sta che corsi in bagno e diedi vita alla sperimentazione. Nella confezione c'era pure un pennello: quelli piccoli di spugna, per intenderci. Ma io non sapevo che farci. Perciò usai il polpastrello del dito indice. A quei tempi ancora non c'erano Clio e Giuliana ad insegnarmi come si sfumasse un ombretto: ragion per cui, pensai che bastasse strofinare il prodotto sulla palpebra - ma tutta, mica solo quella mobile - perché il gioco fosse fatto. Provate a immaginare come uscii conciata da quel bagno. E la cosa grave, detto tra noi, fu che a me quell'obbrobrio che avevo appena combinato piaceva pure. A mamma, invece, per poco non prese un accidente: appena mi vide, si pentii dello slancio di generosità di pochi istanti prima. Penso abbia pure giurato di eliminare i cosmetici dalla lista di cose da regalarmi.Quel momento segnò la mia condanna. Perché da lì fu un'escalation: inizia pian piano a dissipare la mia fortuna - all'epoca dieci, quindicimila lire alla settimana - nelle profumerie della mia piccola città. Non da Sephora e né da Kiko, che all'epoca avrei pensato fossero magari i nomi di chissà quali razze di farfalla. Il mio borsellino nero di Badtz Maru si gonfiava giorno dopo giorno, tra improbabili ombretti liquidi della linea Bons Bons di Malizia - oppure, chi lo sa, erano dei simil rossetti che io mi ostinavo tuttavia a spalmare sulla mia povera palpebra - e gloss comprati al mercatino estivo della domenica. Ma non sapevo proprio farci, diciamocelo. Un giorno, ebbi l'illuminazione: le trousse Pupa furono l'unico regalo che iniziai ad accettare da amici e parenti. Una vera e propria ossessione. La Soleluna, Cappuccetto Rosso, L'Angelo, Lo Yo-yò... E chi più ne ha più ne metta. Cimeli di guerra che credo non getterò mai, tanto sono belle. Ma non ebbi mai quella che più desideravo al mondo. La vendevano in un negozio che si chiamava Bertucci, sulla strada dello shopping cosentino, corso Mazzini, e andavo ad ammirarla, sospirando, almeno due volte in sette giorni: era la fatidica, meravigliosa, incredibile maxi-piramide di Pupa. Strapiena di ombretti, sia in polvere che in crema, lipstick, smalti e fard (perché allora si chiamavano così, e non blush). Niente, non la trovai mai sotto l'albero. E decisi che negli anni a venire mi sarei presa la rivincita. Ed eccomi qui, a venticinque anni, in una stanza di 3 metri quadri scarsi pronta ad esplodere. Rullo di tamburi: finalmente so truccarmi. Uno stipendio da precaria, quasi metà del quale finisce proprio nelle casse di Sephora, di Kiko, dell'Oviesse e in quelle delle case cosmetiche che vendono online. Non sono stata breve, lo so. Ma dovevate sciropparvi questo tuffo nel passato, per capire dove vuole andare a parare questo blog. Perché se è vero che i pigmenti della Mac Cosmetics mi fanno sognare, è pur vero che una beauty addict del 21esimo secolo, con uno stipendio da precaria (e da fame) deve soddisfare le sue esigenze stando attenta a non fare la fine della Becky Bloomwood di "I love shopping": non possiamo permetterci di cadere in rovina. Possiamo solo andarci vicine, scegliendo bene e stando attente. Concedendocisi qualche lusso solo di tanto in tanto. Non ho la presunzione d'insegnare a chi si avvicina al mondo del make up come ci si trucca. Voglio solo parlarvi dei miei tesori, e magari esservi utile nella scelta di qualche prodotto. Senza pretese e senza fare la maestrina. A lavoro, allora! Grazie a chi è riuscita ad arrivare alla fine di quest'interminabile post! Spero mi seguirete!
Alcuni dei miei cimeli

Lo storico ombretto che diede inizio alla fine