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venerdì 31 agosto 2012

Mesauda, un mondo made in Italy tutto da scoprire!


A casa mia quest'anno Natale è arrivato quando fuori c'erano quaranta gradi. Era il 24 luglio scorso. Il Babbo che tutti aspettiamo era vestito da postino, e m'ha portato in dono una misteriosa scatolona targata Mesauda. Sì, di quel brand tutto italiano che le più incallite conosceranno al 100%. Aprendo il pacco, ho faticato a credere ai miei occhi. Ragazze, questa sì che è un'azienda che fa sul serio. Questa è la collaborazione con la "C" maiuscola. I prodotti che mi hanno inviato a scopo valutativo sono talmente tanti e variegati che posso veramente dire la mia su questo marchio. Non i soliti campioncini, non i formati prova che ti fanno capire ben poco di un determinato prodotto. Hanno fatto le cose in grande, senza risparmiarsi. E non posso dunque esimermi dal pubblicare un megapost su quanto testato nell'arco di questo lungo mese. I prodotti Mesauda sono venuti con me in vacanza. Tutte le singole review derivano pertanto da un utilizzo praticamente quotidiano tra lavoro e mare, quando la temperatura minima all'esterno era di almeno 30 gradi. Questa era un premessa dovuta. Ora, posso partire. Armatevi di pazienza e... buona lettura, mie care!


Mascara Definitive Extra Long & Curl: Il nome, potete starne certe, non inganna. Se Mesauda promette definizione, potete scommetterci su: è quello che veramente darà alle vostre ciglia. Sapete che avevo giurato amore eterno al Vamp di Pupa, ma non nascondo che in questi trenta e passa giorni ho utilizzato con sommo piacere questo nuovo mascara, senza mai pentirmene. Perché lo consiglio? Perché oltre ad allungare e curvare le ciglia, le separa alla perfezione. E questo nonostante il pettinino non abbia forme strambe, ma sia del tipo tradizionale, senza bombature o chessò io. A riprova che i "vecchi" metodi, molte volte, sono quelli vincenti. Raccomandato, insomma, per sguardo da cerbiatta e ciglia rigorosamente all'insù. 


Ombretti: Me ne sono stati inviati cinque in totale: quattro della linea Pure Shadow, uno di quella Earth Spirits. Muoio dalla voglia di dirvi che quest'ultimo è entrato di diritto nella gamma dei miei preferiti. E' un ombretto cotto, il numero 03, e lo trovo semplicemente divino. Nel corso della mie estate è stato un must have, raramente uscivo senza un tocco di "lui" sulle palpebre. Si tratta di un simil bejge perlato con venature dorate, ad effetto fortissimamente shimmer. Adatto a chi ama luccichii e glitterini vari: ah, non svolazzano, quindi guadagna altri mille punti. Non vi ritroverete particelle luccicanti nelle narici, tranquille. Quanto agli ombretti mono della linea Pure Shadow, mi sono stati inviati due marroni e due viola. Il 10 ha un effetto totalmente matt, ed è un marrone molto caldo, meraviglioso nei trucchi nude. L'altro, il 19, ha invece un finish shimmer: sfumato per bene crea sull'occhio delle ombre veramente molto particolari, che con l'abbronzatura si sposavano a meraviglia. Dei viola, il 18 è molto scuro, l'altro, il 15, è quel che definisco color melanzana. Un colore, quest'ultimo, che a dirla tutta non mi fa impazzire sulle palpebre, a differenza del viola scuro che ho adorato e utilizzato spessissimo. 


Tutti e 5 gli ombretti hanno una tenuta notevole: nonostante il caldo non si sono mai "squagliati", né hanno creato quelle fastidiose pieghette. Utilizzate con un primer come base, mi sono sempre durati dalle 15 alle 2 almeno, perdendo d'intensità (ma poco, davvero molto poco) solo in tarda serata Ottimo, direi. Quelli ad effetto matt li ho utilizzati anche da bagnati come eyeliner, e non ho avuto problemi. 



Matite occhi Magic Eyes: La verità è che non mi hanno fatta impazzire. O meglio: i due colori che ho provato, la 08, un bel verde chiaro, e la 02, un marrone scurissimo, sono veramente belli. Il problema riscontrato è che sulla mano, come noterete dagli swatches, risultano scriventissime, pigmentate e dai tratti molto pieni e decisi: nell'occhio, per lo meno nel mio, però, si sono comportate diversamente. Ora, se il problema sia del mio occhio non lo so, ma all'interno non hanno funzionato. Tutt'altra storia per il contorno occhi, dove invece hanno entrambe scritto alla perfezione, senza sbavare e rimanendo intatte per diverse ore: hanno una durata media, direi, e per levare completamente ogni traccia ho utilizzato uno struccante bisafico. 


Matite labbra Perfect Lips: Sono stata fortunata. Non amo moltissimo le matite per le labbra troppo scure, ma per fortuna i due colori che mi sono stati inviati sono abbastanza naturali, quindi le ho utilizzate volentieri e senza problemi. Ottima scrivenza e tratto deciso, perfette per tracciare il contorno labbra senza troppi sforzi: non occorre, infatti, stare là a passare e ripassare, perché l'alta pigmentazione che le caratterizza fa sì che scrivano subito. La 04, quella che ho preferito, è di un intenso bejge rosate, mentre la 02 è un marroncino chiaro. Due nuances a mio avviso ideali per make up in stile nude.


Terra Desert Sand: Finita l'estate, sarà una delle cose delle quali avrò più nostalgia. Non appena l'ho provata ha immediatamente preso il posto della terra Rimmel che avevo finora utilizzato. Già, perché non c'è proprio paragone. Questa di Mesauda è il top delle terre. Le venature che paiono glitterate sono quel valore aggiunto che dà al viso una luminosità incredibile. Applicata su tempie, zigomi e mento sembrava scolpire i miei tratti. Il colore non è per nulla artefatto, l'effetto è assolutamente naturale. La A-D-O-R-O!


Smalti Shine Flex: Dio solo sa quante volte io mi sia mirata e rimirata le unghie nei giorni in cui ho testato uno dei due smalti che mi sono stati inviati, il 45, quello rosso vermiglio dal finish laccato. In quei giorni, come noterete dalla foto, avevo fatto la ricostruzione, e vederle con quella splendida tonalità addosso mi faceva impazzire. Agli smalti Mesauda non posso che dare 10 e lode: e non sono la prima a farlo, perché dopo il Cosmoprof lessi di molte ragazze che ne erano rimaste altrettanto incantate. 


E che dire? Hanno ragione! Non è troppo liquido né troppo denso, e quindi l'applicazione scorre via senza intoppi. Vi dirò di più: l'effetto che vedete in foto l'ho ottenuto con una sola, misera, passata e uno smalto trasparente come base. Un colore pieno, brillante: in un aggettivo solo, incantevole. L'ho tenuto su per quattro giorni senza che si beccasse: levandolo non ho riscontrato l'inconveniente "macchie" in cui di solito s'incorre quando si passa l'acetone sugli smalti dai colori troppo forti. Nulla di tutto ciò. Idem per il 31, di un rosso molto più caldo, quasi bordeaux, che ritengo più adatto ai mesi invernali. Mi ha impressionata, in entrambi i casi, la velocità con cui si sono asciugati. Veramente notevole!

Matita per sopracciglia Sour Cils: Lo confesso, lei è stata la prima matita per sopracciglia che io abbia provato in vita mia. Non ne avevo mai avvertito il bisogno, ma ora che l'ho testata posso dire che mi sbagliavo. Non ho termini di paragone, questo è ovvio, quindi questa review è da prendere con le pinze: ma posso affermare con certezza che dà un effetto molto naturale, riempie per bene i "buchi" (sì, perché sono capace di autocrearmeli, non sapendoci fare con le pinzette) e tiene anche fino al giorno dopo. Ho provato la 04, tonalità tortora. 


Rossetti stick: Ok, lo ammetto. Ho un problema, Non posso mostrarvi in foto il "corpo" di uno dei due rossetti. Sì, perché l'ho finito. Quasi completamente svuotato. Pensate un po', dunque, quanto l'ho utilizzato. E avevo dimenticato di scattare la foto quando iniziai ad usarlo. Pertanto, devo limitarmi ad estrarre un po' di prodotto con un cotton fioc e a swatcharvelo sulla mano. Si è capito o no che questo numero 35, bejge nudo rosé, l'ho amato alla follia? Sono stata un po' monotona quest'estate: l'ho indossato mattina, pomeriggio e sera, perché proprio non riuscivo più a vedere le mie labbra senza questa meravigliosa, quanto naturale, nuances. Ho utilizzato e amato un po' meno, invece, il numero 40, prugna, abbastanza scuro e poco adatto ai mesi estivi, per i miei gusti. Ma devo riconoscere che si tratta comunque di un gran bel rossetto, magari più di nicchia trattandosi di un colore che non sta bene a tutti. Durata media in entrambi i casi, ma ve lo dice una che il rossetto deve ripassarlo ogni ora perché si diverte a leccarsi e mordicchiarsi le labbra (danneggiandole, ahimè). 


Gloss addiction Cristal: Finalmente un gloss che non mi fa rimanere le labbra incollate ovunque! Lo aspettavo da un sacco! Quello che ho provato, il numero 36, è, (o meglio, era, prima che imbrattassi l'applicatore passandolo sul rossetto di cui sopra) a dispetto della foto, totalmente trasparente. E ha anche un bellissimo odore, molto dolce. La durata è quella tipica dei gloss, pertanto non eccessiva. Ma il comodo applicatore, piccolo e bombato, rende semplicissimo ogni ripasso. 


Eyeliner Glitter Explosion: Sarà che il tipo di prodotto di per sé non mi fa impazzire: ma questi eyeliner sono l'unica cosa che non mi ha entusiasmata più di tanto. Lo 02 è viola, lo 03 è platino. Il "difetto" che ho riscontrato (comune in ogni caso a tutti gli eyeliner glitterati testati finora, tra cui quelli Mua) è che in realtà il colore non salta fuori come ci si aspetterebbe. Mi spiego meglio: a prescindere dalla tonalità e dal fatto che lo si usi o meno su un ombretto, alla fine sembrano tutti indistintamente trasparenti, fatta eccezione per qualche pagliuzza colorata che di tanto in tanto salta fuori. Spezzo una lancia in favore dell'applicatore: la punta è rigida, a differenza di quelli Mua, e la stesura ne guadagna. 


Correttori stick: Uno è verde, l'altro è bejge. E devo dire che mi sono piaciuti entrambi. Il primo l'ho utilizzato, come la ruota dei colori vuole, per mascherare rossori e foruncoletti. Non aspettatevi miracoli, ma se posso giurarvi che maschererà un po' le imperfezioni che volete nascondere. Ancor più sorprendente quello bejge, che ho usato, picchiettando, per celare le occhiaie di un'estate fitta di pensieri e povera di sonno. Le copre in maniera molto naturale, senza appesantire la zona trattata. Pratico e molto igienico il formato stick, che continuo a preferire a barattolini dai quali il prodotto va prelevato con i polpastrelli. 

E qui mi fermo. Resterebbero, in realtà, altri due prodotti da recensire. Ma ritengo che non sia il momento giusto per farlo. Si tratta di un fondotinta e di una cipria compatta: preferisco posticipare queste due review. Non sono solita usarli d'estate, e penso che probabilmente la recensione ne avrebbe risentito. Appuntamento, dunque, a tra qualche mese, con un secondo post tutto targato Mesauda! Conoscete questo brand? Se sì, cos'avete testato? Vi dirò, mi ha convinta! E quando avrò modo di girare l'Italia e di trovare punti vendita (da me non ce ne sono) non mi farò mancare un bel bottino! Se vi ho incuriosite questo è il loro sito internet! Buona navigazione!


mercoledì 29 agosto 2012

Con Morcare l'ambiente è in una botte di ferro


Apro le confezioni e per un attimo torno indietro nel tempo. Un odore che mi sembra tanto simile a quello del latte m'inebria, mi conquista. E sapere che è tutto rigorosamente naturale e che gli ingredienti rispettano l'ambiente come pochi brand sono ormai in grado di fare, me li fa amare ancora di più. Parlo dei prodotti della linea di bellezza Morcaresse, dell'azienda anglosassone Morcare. Un packaging essenziale: bianco, con delle scritte blu. Senza troppe pretese, senza grafica d'effetto. Il marchio non è serigrafato, e non lo sarà fino a che in commercio non esisteranno delle alternative alle vernici chimiche. Via libera, invece, a prodotti realizzati con materiali riciclati e risorse rinnovabili, e bando all'utilizzo di sostanze pericolose e tossiche. Tutto molto essenziale, insomma, E chi se ne frega del packaging, posso dire ora che ho testato per un bel po' due dei quattro prodotti che mi sono stati inviati a scopo valutativo. Mi prendo ancora un altro po' di tempo per recensire le creme viso giorno e notte, ma sono invece pronta a dirvi la mia sulla crema mani e sul latte detergente. L'avrete già capito dalla premessa, ma per me il fattore odore è stato veramente determinante. Credetemi, l'ho amato con tutta me stessa. E dopo aver usato quotidianamente questi due prodotti mi sento di promuoverli a pieni voti. 


Le mie mani non sono mai state tanto lisce e morbide, e questo nonostante d'estate i continui bagni a mare me le rendano, solitamente, molto più ruvide e secche. Niente di tutto ciò, però, quest'anno. L'ho usata per quasi due mesi ogni sera, prima di andare a nanna, e talvolta anche nel primo pomeriggio, un attimo prima di uscire. La caratteristica vincente? Il fatto che si asciughi in un istante. Non l'avrei apprezzata, di contro, se mi avesse lasciato le mani unte proprio al momento di entrare in macchina e d'impugnare lo sterzo. Né tanto meno tendeva a sciogliersi, nonostante i 45 gradi sfiorati dal termometro cosentino. Una crema dall'effetto garantito, insomma, e a prova di afa e di strapazzi estivi. Quanto al latte detergente e idratante, devo farvi una premessa: ho smesso di utilizzare questo tipo di prodotto una decina d'anni fa, perché i miei occhi non l'hanno mai tollerato. Non era una questione di marche, dal momento che ne ho provati a decine senza mai risolvere il problema: struccarmi con un batuffolo imbevuto di latte era diventato impossibile, lacrimavo a più non posso e non riuscivo ad aprire gli occhi per diversi minuti. Ho tuttavia voluto provare quello Morcaresse per analizzare la reazione delle mie pupille. 


Il risultato è che non posso utilizzarlo per levare mascara, ombretto, matita ed eyeliner da zero. Ma ciò non toglie che questo latte detergente sia una bomba, invece, sul resto della pelle del mio viso. Lo strofino dopo una prima superficiale pulizia con una salvietta struccante e sono certa, guardando il dischetto di cotone, che porti via tutta la sporcizia che si accumula su gote, fronte, mento e naso nel corso della giornata, nonché gli eccessi di fondotinta e di rimmel che altrimenti rimarrebbero lì se mi limitassi al solo utilizzo della salviettina. Il tutto continuando a rilasciare quel profumo del quale, ormai, non riuscirei più a fare a meno. Non è troppo liquido, ragion per cui non cola mentre lo si applica. E questo è tutto per la prima puntata targata Morcare: prossimamente, su questi canali, anche le review di crema viso e crema notte! Intanto, beccatevi il loro sito e fate due passi nella natura!

sabato 11 agosto 2012

La linea Blemish control di Murad manda in ferie brufoli e imperfezioni


Probabilmente vi sembrerei esagerata, se vi dicessi che le ho provate tutte. Ma credetemi, non sarebbe che un eufemismo. La mia stanza ha davvero visto passare le più svariate marche, soprattutto farmaceutiche, che producono trattamenti per le pelli grasse. Ma mai, e dico mai, ho trovato dei prodotti tanto validi. Prodotti che ho avuto l'onore di testare grazie alla collaborazione con l'azienda Tuttestetica. In questo recentissimo post vi avevo già parlato dell'ottimo primer da loro inviatomi. Ebbene, oggi vi parlerò di tre suoi cugini. Già,  cugini, perché la "famiglia" è sempre la stessa: Murad. Un brand che non conoscevo, anche perché piuttosto di nicchia. E che sono decisamente felice di aver scoperto. Son quasi due mesi credo, ormai, che sto curando il mio viso con queste tre meraviglie della linea Blemish Control, appositamente pensata per chi, come me, fa quotidianamente i conti con brufoletti e seccature varie: si tratta, in sostanza, di un gel detergente, di una crema giorno e notte e di un trattamento sos per imperfezioni localizzate. Procediamo con ordine. Nello stesso ordine, per inciso, in cui utilizzo i prodotti. 



Partiamo, dunque, dal gel purificante. Innanzitutto, devo dire che la confezione è davvero maxi, tant'è che non sono arrivata neppure alla metà. Per utilizzarlo, come qualunque altro gel, bisogna massaggiare la pelle umida. Se c'è una cosa che mi piace di questo Murad è che non è eccessivamente schiumoso: il che significa che riesco a detergermi per bene il viso senza necessariamente fare involontariamente lo shampoo pure ai miei ricci: e si risciacqua anche con estrema velocità, poiché il gel non si "attacca" alla pelle. Poi c'è la Skin Perfecting Lotion, che uso religiosamente al mattino e alla sera: è fluida al punto giusto, ragion per cui si stende molto facilmente su tutto il viso. E grazie al cielo la consistenza non è di quelle pesanti, cosicché ho potuto utilizzarla anche nelle giornate più calde senza che mi si squagliasse addosso. Infine, c'è lo Blemish Stop Treatment. A lui riserverei un paio di righe a parte, dal momento che in questo post massacravo gli stick anti-imperfezioni. Ebbene, è con grande piacere che vi annuncio che non tutti i trattamenti per così dire d'emergenza sono una sòla. No, perché questo Murad qualcosa la fa: ora, non pensate di applicarlo sul brufoletto prima di andare a nanna e di risvegliarvi senza più neanche l'ombra del bubbone. Sarebbe un miracolo, non un trattamento. Ma c'è di buono che lo secca - un paio di volte l'ho usato anche con una goccina di tea tree oil sopra - e che, se preso in tempo, ostacola la formazione del pus. Che vuoi di più, quindi? Ora passiamo alle considerazioni. Che devono essere necessariamente generali, dal momento che usando simultaneamente i tre prodotti della stessa linea è difficile stabilire chi sia l'artefice di quel che si sta compiendo sulla mia pelle: credetemi, in due mesi ho avuto sì e no quattro punti neri e due brufoli. Ma quelli del ciclo, dunque quelli più disgraziati e che DEVONO - chissà poi perché - uscire a tutti i costi, tanto per darti un altro po' di noia. Per il resto, solo qualche altra sporadica apparizione: si è trattato di brufoletti che hanno tentato di uscir fuori ma che l'allegra famiglia Murad ha rispedito sotto l'epidermide. Quindi, se è vero che questi prodotti sono magari un po' costosi, direi anche che ne vale la pena investire se si hanno problemi di acne. Non sono certo un medico, ma non posso negare che in passato non ho mai raggiunto risultati del genere con i prodotti consigliati da farmacisti e dermatologi. Poi è ovvio, dipende sempre dai casi. Ma io un pensierino ce lo farei comunque! Dunque siamo giunti alla "fine": mi manca ancora una sola review per quanto riguarda la collaborazione con Tuttestetica: un prodotto del brand Dermo28. Qualche giorno di pazienza e sarà online!

Nei prodotti Efit la natura è protagonista


Un tonico e un latte corpo: è così che è iniziata la mia bella collaborazione con l'azienda Efit. Un'azienda che fa della natura il suo cavallo di battaglia, con un'ampia produzione che spazia da una linea fitoterapica a una prettamente dedicata alla salute e alla bellezza. Per tutti i gusti e per tutte le esigenze. E, soprattutto, a portata di tasca, il che non guasta mai. Due i prodotti, dicevo, che mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Quello che inizialmente ho chiamato semplicemente tonico è, in realtà, un flaconcino di idrolato aromatico di rosa damascena. Ma perfetto e indicatissimo da utilizzare come tonico astringente. Ed è proprio a questo scopo che lo sto utilizzando da ormai più di un mese. 


La gentilissima Monica della segreteria commerciale, con cui mi sono relazionata per avviare la collaborazione, mi aveva anche dato quella che si è rivelata un'utilissima dritta: applicare l'idrolato prima del trucco. E devo proprio dire che aveva ragione. Sì, perché in effetti la pelle appare immediatamente più tesa e compatta. Un ottimo alleato, dunque, per preparare la nostra base make up. Inizialmente temevo per l'odore di questo prodotto, ma fortunatamente il mio presagio non si è avverato: è sicuramente un odore "forte", se vogliamo, molto naturale, ma non ha nulla a che vedere con le acque profumate che alla rosa damascena che una volta annusai in erboristeria rischiando di svenire. Nulla di sgradevole per l'olfatto, insomma. Anzi! Io faccio così, ma non so se sbaglio. Nel caso, bacchettatemi. Dieci gocce - troppe? - su un dischetto di cotone da passare sul viso: quel che noti sin dai primi istanti dall'applicazione è che, oltre a "tonificare", è come se l'idrolato attenuasse i rossori. Non so, non essendo un'esperta di oli e dintorni, se sia possibile: ma tant'è. Per il momento ho comunque sospeso l'utilizzo del flaconcino: sto conservando quel che ne resta per testarlo in un altro modo, e cioè insieme all'argilla in polvere, per farne una maschera per la mia cattivissima pelle grassa. Il problema è che cercare l'argilla qui da me è come vincere al Superenalotto: qualcuno ce l'ha ma a prezzi francamente spropositati rispetto a quanto ho letto su internet. Quindi, attendo tempi - ed erboristerie - migliori. Ora passiamo al latte idratante per il corpo. La confezione premette che le proprietà della crema sono quelle d'idratare e ammorbidire. E non mente affatto. 


Gradisco molto il fatto che la consistenza, piuttosto fluida, consenta un'asciugatura quanto più rapida: si assorbe in un attimo. Lo spalmo appena uscita dalla doccia, quando la pelle è ancora umida, e contribuisce a renderla ancor più vellutata. Ad essere sincera è solo la profumazione che non mi convince più di tanto: è un odore un po', per così dire, "pungente". Ma c'è anche da dire che si dissolve non appena il latte si asciuga, quindi francamente non mi ha causato alcun problema. E questa è la mia prima esperienza con i prodotti Efit, che non penso resterà isolata, dal momento che sul loro sito ho trovato un po' di cosette che decisamente mi fanno gola! E voi? Avete mai avuto modo di provare qualche loro prodotto?

Vi lascio l'inci dei due prodotti Efit (sopra il tonico e sotto il latte)
nel caso in cui qualcuna volesse curiosare

venerdì 10 agosto 2012

Kaima batte cellulite uno a zero

 
Le ho applicate religiosamente. Più religiosamente che potessi. Ed è per questo che ho aspettato a lungo prima di cimentarmi nella review vera e propria di questi prodotti. Sono trascorsi esattamente 46 giorni, infatti, dal giorno in cui ho iniziato a "sottopormi" a questi due trattamenti casalinghi. In questo post vi avevo anticipato la collaborazione con l'azienda Kaima, che si occupa di cosmeceutica attiva. A metà giugno, tanto per rinfrescarvi la memoria, mi avevano inviato due prodotti in full size da testare: un trattamento smagliature biocompatibile e uno anticellulite. Prima dell'invio, avevo avuto un lungo colloquio telefonico con il gentilissimo dottor Mexea della direzione scientifica Kaima Kosmeceutik, che mi aveva rivolto una serie di domande per capire quali prodotti fossero più adatti a me. In allegato al pacco, in ogni caso, ho ricevuto anche un foglietto con le istruzioni relative al trattamento. 
 
 
Cosa che ho apprezzato tantissimo, perchè se non ci fosse stato non avrei francamente saputo da dove iniziare. Non a caso, infatti, l'azienda si avvale della collaborazione di una serie di ambasciatrici che accompagnano le clienti passo passo indicando loro il corretto utilizzo delle creme. Ora passiamo alla mia esperienza. Ho dovuto iniziare applicando solo l'A-Langerhans tc - acronimo che sta per trattamento cellulite - mattina e sera per quindici giorni. Come avevo già scritto nel precedente post, è forte l'odore della caffeina, che caratterizza la composizione della crema insiemena a carnitina, guaranà ed estratto di luppolo. Per nulla sgradevole peró, non temete. L'iniziale bruciore - si fa per dire - che si avverte non appena la si spalma sulla sona interessata scompare immediatamente, cosi come l'odore della caffeina. La crema si stende in un batter d'occhio, ed è un altro dettaglio per me non trascurabile. Lo trovo un vantaggio soprattutto al momento dell'applicazione serale, rincasando molto tardi ed essendo sempre stanca morta e con poca voglia, di certo, di dedicarmi a creme e cremine. Ma con la tc non ho avuto di questi problemi: massaggiavo con movimenti rotatori i glutei e le cosce per un minuto ciascuno, dopodichè a nanna. Al quindicesimo giorno ho dovuto iniziare simultaneamente il ciclo di A-Langerhans as, l'antismagliature: questo al mattino, il tc alla sera. Al trentesimo giorno di trattamento, quando avevo spremuto al massimo il flacone dell'anticellulite, ho potuto iniziare a tirare le somme. E devo dire che non ci credevo. Non che la cellulite se ne fosse andata come per magia, intendiamoci. Ma credetemi se vi dico che ho constatato un effettivo miglioramento su cosce e glutei. La pelle a buccia d'arancia si è veramente ridotta, e la cute mi è apparsa molto più tonica. Quindi, per quanto mi riguarda, sono soddisfatta dell'esperimento. Un esperimento che, penso occorra dirlo, ho condotto in una fase in cui mi sto sottoponendo a una dieta dimagrante associata a - non troppo - sport. Quindi penso che il mix tra i tre ingredienti sia decisamente vincente. Al trentesimo giorno, l'as ha preso il posto del tc: ho dovuto iniziare ad applicarlo mattina e sera sul basso ventre, dove ho purtroppo una serie di brutte smagliature bianche ricordo di una dieta cui mi sottoposi a 12 anni. Ragion per cui molto, ma molto, datate. E il dottor Kaima mi aveva avvertita del fatto che, essendo così "stagionate", sarebbe stato difficile ottenere i risultati di chi, invece, presenta smagliature fresche e di colore rosa. E in effetti è cosa nota. Ciò nonostante, un leggerissimo attenuamento l'ho visto. Davvero leggerissimo ma effettivo, il che non guasta mai. E spero che la situazione possa migliorare ulteriormente, dal momento che sono ancora a metà flacone e sto dunque proseguendo con il trattamento. È il momento, allora, di tirare le somme. Beh, non c'è dubbio: più soddisfatta di così, francamente, non potevo essere! E devo dire anche che questa bella collaborazione mi ha aiutata a sfatare il mito per cui creme di questo tipo non servirebbero a nulla: ora sono invece straconvinta che possano dare una mano, se utilizzate correttamente e abbinate a sport e a una dieta sana. Siete interessate? E allora vi consiglio vivamente di fare un giro sul loro sito internete di dare un'occhiata alla gamma dei prodotti, al momento tra l'altro in offerta; il tc costa 39 euro, l'as 48. Che ne dite? Affare fatto?